Ludi Romani 2010

Scene di vita quotidiana e spettacoli

Scena di vita quotidiana: “LA CRISI AL TEMPO DI NERONE”

La scenetta prende spunto dal Satyricon di Petronio. Publio e Lucio, due romani all’epoca di Traiano, leggendo per la prima volta alcuni passi del famoso romanzo di Petronio, trovano una corrispondenza col loro tempo in un testo che già per loro è “antico”. Ma, ironia della sorte, anche gli spettatori possono trovare lo stesso testo ancora valido ai nostri giorni. Personaggi ed interpreti: Publio Alberto Querini, Lucio Gabriele Sisci – drammaturgia e regia Letizia Staccioli, costumi Francesca Staccioli. In collaborazione con Ludi Scaenici

Scena di vita quotidiana: “LA SCHIAVITÙ”

L’epistola di Seneca a Lucilio contro la schiavitù è il pretesto per raccontare il rapporto tra padroni e schiavi in epoca imperiale, che già suscitava questioni soprattutto in alcuni ambienti colti. Una nobile patrizia romana quindi, prendendo spunto proprio dalla lettura di questa epistola di Seneca al marito, lo convince a liberare il loro schiavo Fedro. Personaggi ed interpreti: la nobile romana Tania Benvenuti, il patrizio romano Gabriele Sisci – drammaturgia e regia Letizia Staccioli, costumi Francesca Staccioli. In collaborazione con Ludi Scaenici

Scena di vita quotidiana: “IL NOBILE PATRIZIO CLAUDIO SCRIVE ALL’AMICO LUCILIO”

Siamo nel tardo impero, intorno al 420. Lucilio ha lasciato Roma per un incarico di governo che lo ha portato in Magna Grecia. Il nobile patrizio Claudio, suo amico, detta al proprio scriba una lettera da mandare all’amico lontano dalla capitale. Lucilio è un appassionato di poesia e si diletta di scrivere versi; per questo Claudio gli invia con la lettera alcune liriche poco note di autori classici della latinità, dall’epoca arcaica fino al tardo impero, che possano essergli di esempio ed ispirazione. Il testo contiene frammenti di Ennio, Orazio, Calpurnio Siculo, e dei poeti del IV e V sec., Claudiano e Namaziano, oltre a una ricetta di Apicio. Personaggi ed interpreti: Claudio, Lorenzo Acquaviva. Lo scriba, Letizia Staccioli  – drammaturgia Paola Sarcina, regia Lorenzo Acquaviva, costumi Francesca Staccioli.

Scena di vita quotidiana: “LA PASSIONE DI PERPETUA”

Nel 203 una giovane donna romana viene messa a morte nell’anfiteatro di Cartagine perché cristiana. Il suo nome Vibia Perpetua entra nella storia grazie allo straordinario diario nel quale annota i dolori, le paure, i pensieri e perfino i sogni che l’accompagnano negli ultimi giorni di prigionia prima del martirio. Sono stati scelti alcuni passi di questo testo di grande modernità, che offre inoltre innumerevoli spunti di riflessione sulla condizione femminile nell’antichità. Personaggi ed interpreti: Perpetua, Annalisa Biancofiore, flautista Carolina Pace – adattamento Paola Sarcina,regia Annalisa Biancofiore, costumi Francesca Staccioli.

Spettacolo: “RIPENSAMENTO AD ORAZIO“

“Con te vorrei vivere con te morire”. Lo spettacolo è un omaggio poetico musicale ad Orazio, che ripercorre attraverso i suoi stessi versi, ora recitati ora cantati in italiano e latino, la vita e il pensiero del grande lirico latino. Uno concerto scenico di poesia, musica e danza su testi poetici dai Carmi di Orazio e musiche originali di Alessandro Murzi, eseguite dal vivo. Personaggi ed interpreti: Orazio Lorenzo Acquaviva, Barine Annalisa Biancofiore, la Musa Stefania Toscano, maestro concertatore al pianoforte Alessandro Murzi, violino Alessandro Cervo e Sara Scalabrelli, viola Gianfranco Borrelli, violoncello Giacomo Grandi, narratore Angela Testa – drammaturgia e musiche Alessandro Murzi, regia Lorenzo Acquaviva.

Spettacolo: “NUMINA SILVESTRIA“

Dinamico e itinerante, lo spettacolo introduce lo spettatore in una dimensione magica e onirica. La musica e la danza di due Ninfe, accompagnano il pubblico in un percorso inedito verso l’incontro, di volta in volta, con alcune divinità silvestri dell’antico Lazio e la scoperta degli usi e costumi ad essi legati:  Fauno padre di Latino e mitico dio silvestre delle greggi e dei pascoli, Flora dea della primavera ”gioiosa forza fecondante”, Silvano “l’agreste vegliardo” dio dei boschi e raccolti, Fontus “il dio vigoroso dell’acqua rigogliosa”. Personaggi ed interpreti: Silvano Nicola D’Eramo; Fauno Alberto Querini; Flora Tania Benvenuti; Fontus Gabriele Sisci; Eco ninfa dei boschi Stefania Toscano; Siringa Naiade musicante Carolina Pace – drammaturgia Paola Sarcina e Annalisa Biancofiore, regia Annalisa Biancofiore, costumi Francesca Staccioli.

crediti fotografici: Riccardo Dell’Era